La
nascita del “Comitato di Accoglienza della VI Rivelazione” e la
“Fratellanza della Luce”
Dopo aver letto e
approfondito il Libro di Urantia, conosciuto anche con il nome di V
Rivelazione Epocale, sorge una domanda spontanea: "ma c'è un
fine pratico che si può conseguire da subito, oggi sul nostro
pianeta"? E la risposta ci deriva dallo stesso Libro in diversi
passaggi:
(1568.5) 140:1.2 “Il
nuovo regno che mio Padre è sul punto di stabilire nel cuore dei
suoi figli terreni sarà un dominio eterno. Non ci sarà fine
di questo governo di mio Padre nel cuore di coloro che desiderano
fare la sua volontà divina. Io vi dichiaro che mio Padre non è il
Dio degli Ebrei o dei Gentili. Molti verranno dall’oriente e
dall’occidente a sedere con noi nel regno del Padre, mentre molti
dei figli di Abramo rifiuteranno di entrare in questa nuova
fratellanza del governo dello spirito del Padre nel cuore dei figli
degli uomini.
(1568.6) 140:1.3 “La
potenza di questo regno non consisterà né nella forza degli
eserciti né nel potere delle ricchezze, ma piuttosto nella gloria
dello spirito divino che verrà ad istruire le menti e a dirigere i
cuori dei cittadini rinati di questo regno celeste, i figli di Dio.
Questa è la fratellanza dell’amore in cui regna la rettitudine,
ed il cui grido di battaglia sarà: pace sulla terra e buona
volontà a tutti gli uomini. Questo regno che andrete tra poco a
proclamare è il desiderio degli uomini buoni di tutte le ere, la
speranza di tutta la terra ed il compimento delle sagge promesse di
tutti i profeti.
(1859.11) 170:2.1 Il
Maestro chiarì che il regno dei cieli deve cominciare col duplice
concetto della verità della paternità di Dio e del fatto correlato
della fratellanza degli uomini, e che deve essere incentrato in
questo duplice concetto. L’accettazione di un tale insegnamento,
dichiarò Gesù, avrebbe liberato l’uomo dalla schiavitù
millenaria della paura animale ed allo stesso tempo avrebbe
arricchito la vita umana con le seguenti doti della nuova vita di
libertà spirituale:
(1859.12) 170:2.2 1. Il
possesso di un coraggio nuovo e di un potere spirituale accresciuto.
Il vangelo del regno doveva liberare l’uomo ed ispirarlo ad osare
di sperare nella vita eterna.
(1859.13) 170:2.3 2. Il
vangelo portava un messaggio di nuova fiducia e di vera consolazione
a tutti gli uomini, anche ai poveri.
(1859.14) 170:2.4 3. Il
vangelo era in se stesso una nuova scala di valori morali, un nuovo
criterio etico con cui misurare la condotta umana. Esso descriveva
l’ideale di un conseguente ordine nuovo di società umana.
(1859.15) 170:2.5 4. Esso
insegnava la preminenza dello spirituale rispetto al materiale;
glorificava le realtà spirituali ed esaltava gli ideali superumani.
(1860.1) 170:2.6 5.
Questo nuovo vangelo presentava la realizzazione spirituale come il
vero scopo della vita. La vita umana riceveva una nuova dotazione di
valore morale e di dignità divina.
(1860.2) 170:2.7 6. Gesù
insegnò che le realtà eterne erano il risultato (la ricompensa) dei
retti sforzi terreni. Il soggiorno dei mortali sulla terra acquisiva
nuovi significati conseguenti al riconoscimento di un nobile destino.
(1860.3) 170:2.8 7. Il
nuovo vangelo affermava che la salvezza umana è la rivelazione di un
proposito divino di vasta portata che doveva essere compiuto e
realizzato nel destino futuro del servizio senza fine dei figli di
Dio salvati.
(2042.1) 191:4.4 “Andate
dunque in tutto il mondo a proclamare questo vangelo della paternità
di Dio e della fratellanza degli uomini a tutte le nazioni e razze,
e siate sempre saggi nella vostra scelta dei metodi per presentare la
buona novella alle differenti razze e tribù dell’umanità. Voi
avete ricevuto liberalmente questo vangelo del regno, e darete
liberalmente la buona novella a tutte le nazioni. Non temete la
resistenza del male, perché io sono sempre con voi, sino alla fine
stessa delle ere. E lascio con voi la mia pace.”
193:1.2 (2053.4) ...
L’accettazione della dottrina della paternità di Dio implica
che voi accettiate apertamente anche la verità associata della
fratellanza degli uomini. E se un uomo è vostro fratello, egli è
ancora più che il vostro prossimo, che il Padre esige voi amiate
come voi stessi. Il vostro fratello, essendo della vostra stessa
famiglia, non lo amerete soltanto con affetto familiare, ma lo
servirete anche come servireste voi stessi. E voi amerete e
servirete così vostro fratello perché, essendo miei fratelli, siete
stati amati e serviti così da me. Andate, dunque, in tutto il
mondo a proclamare questa buona novella a tutte le creature di ogni
razza, tribù e nazione. Il mio spirito vi precederà, ed io sarò
sempre con voi.”
Ecco il riferimento ad
una nuova rivelazione:
(1866.2) 170:5.19 Presto
o tardi un altro e più grande Giovanni il Battista dovrà sorgere
proclamando “il regno di Dio è a portata di mano” — intendendo
un ritorno all’alto concetto spirituale di Gesù, il quale proclamò
che il regno è la volontà di suo Padre celeste, dominante e
trascendente, nel cuore dei credenti — e facendo tutto ciò senza
riferirsi in alcun modo né alla Chiesa visibile sulla terra né alla
prevista seconda venuta di Cristo. Deve avvenire un risveglio degli
insegnamenti effettivi di Gesù, una riesposizione tale da
distruggere il lavoro dei suoi primi discepoli, che si occuparono di
creare un sistema sociofilosofico di credenze concernenti il fatto
del soggiorno di Micael sulla terra. In breve tempo l’insegnamento
di questa storia a proposito di Gesù soppiantò quasi del tutto la
predicazione del vangelo di Gesù sul regno. In questo modo una
religione storica rimpiazzò l’insegnamento in cui Gesù aveva fuso
le idee morali e gli ideali spirituali più elevati degli uomini con
le loro speranze più sublimi per il futuro — la vita eterna. E
questo era il vangelo del regno.
(1866.3) 170:5.20 È
proprio perché il vangelo di Gesù fu così poliedrico che nello
spazio di pochi secoli gli studiosi degli scritti dei suoi
insegnamenti si divisero in così tanti culti e sette. Questa penosa
suddivisione dei credenti cristiani risulta dall’incapacità di
discernere nei molteplici insegnamenti del Maestro l’unicità
divina della sua incomparabile vita. Ma un giorno i veri credenti in
Gesù non saranno così divisi spiritualmente nel loro atteggiamento
verso i non credenti. Ci può sempre essere diversità di
comprensione e d’interpretazione intellettuale, anche diversi gradi
di socializzazione, ma la mancanza di fratellanza spirituale è
imperdonabile e riprovevole.
(1866.4) 170:5.21 Non
ingannatevi! Negli insegnamenti di Gesù c’è una natura eterna che
non permetterà loro di rimanere per sempre sterili nel cuore degli
uomini riflessivi. Il regno che Gesù aveva concepito è in larga
misura fallito sulla terra; per il momento, una Chiesa esteriore ha
preso il suo posto; ma voi dovreste comprendere che questa Chiesa è
solo lo stato embrionale del contrastato regno spirituale, che
porterà attraverso quest’era materiale fino ad una
dispensazione più spirituale in cui gli insegnamenti del Maestro
godranno di maggiori opportunità per svilupparsi. In tal modo la
cosiddetta Chiesa cristiana diviene il bozzolo in cui dorme
attualmente il concetto di Gesù del regno. Il regno della
fraternità divina è ancora vivo ed alla fine uscirà certamente da
questa lunga sommersione, altrettanto sicuramente quanto la farfalla
emerge alla fine come la splendida evoluzione della sua meno
attraente creatura da cui si è metamorficamente sviluppata.
La
mia Rivelazione preferita è proprio la V Rivelazione Epocale o Libro
di Urantia.
Strano
a dirsi ma questa Rivelazione è qualcosa di totalmente diverso dalle
usuali rivelazioni che il Libro stesso ci presenta. Ed ecco la
successione delle Epoche planetarie :
(589.1) 52:0.1
DALL’INIZIO della vita su un pianeta evoluzionario fino al momento
della sua fioritura finale nell’era di luce e vita, compaiono sulla
scena dell’azione mondiale almeno sette epoche di vita umana.
Queste ere successive sono determinate dalle missioni planetarie dei
Figli divini, e su un mondo abitato medio tali epoche appaiono
nell’ordine seguente:
1.
L’Uomo anteriore al Principe Planetario.
2.
L’Uomo posteriore al Principe Planetario.
3.
L’Uomo Postadamico.
4.
L’Uomo posteriore al Figlio Magistrale.
5.
L’Uomo posteriore al Figlio di Conferimento.
6.
L’Uomo posteriore al Figlio Istruttore.
7.
L’Era di Luce e Vita.
Pur essendo una
rivelazione del tutto anomala, è molto interessante perchè ci
spiega le cose come forse nessuna presenza concreta avrebbe potuto
fare. E' una interazione straordinaria di molte creature e pur non
essendo la verità suprema, cerca di farci avvicinare ad un concetto
il più possibile conforme con il nostro modo di pensare.
Nonostante questo, il
Libro di Urantia è un « manuale » che dovrà servire per
le generazioni future e in particolare per un Epoca in cui sarà
terminata la lotta contro il materialismo e una certa filosofia
umana.
Il riferimento è degli
stessi esseri rivelatori in quello che è definito
Il
Mandato Di Pubblicazione
Finalmente fu accordato
il permesso di pubblicare i Fascicoli di Urantia. L’introduzione a
questo mandato recita:
“Noi consideriamo Il
Libro di Urantia una manifestazione dell’evoluzione progressiva
della società umana. Esso non è connesso con lo spettacolare
episodio di una rivelazione epocale, anche se può sembrare
sincronizzato per apparire nella scia di una tale rivoluzione della
società umana. Il Libro appartiene all’epoca immediatamente
seguente alla conclusione della presente lotta ideologica. Quello
sarà il giorno in cui gli uomini saranno disposti a cercare la
verità e la rettitudine. Quando il caos della presente confusione
sarà passato, sarà più rapidamente possibile formulare il cosmo di
un’era nuova e migliore di relazioni umane. Ed è per quest’ordine
migliore di cose sulla terra che il libro è stato reso disponibile.”
“Ma la pubblicazione
del libro non è stata rinviata a questa data (forse) un po’
remota. Una pubblicazione anticipata del libro è stata offerta al
fine di poter essere disponibile per la formazione di dirigenti e
d’insegnanti. ....”
Più avanti in UB,
troviamo l'appello di Micael che è stato disatteso da più di 2000
anni:
(1568.6) 140:1.3 “La
potenza di questo regno non consisterà né nella forza degli
eserciti né nel potere delle ricchezze, ma piuttosto nella gloria
dello spirito divino che verrà ad istruire le menti e a dirigere i
cuori dei cittadini rinati di questo regno celeste, i figli di Dio.
Questa è la fratellanza dell’amore in cui regna la rettitudine,
ed il cui grido di battaglia sarà: pace sulla terra e buona volontà
a tutti gli uomini. Questo regno che andrete tra poco a
proclamare è il desiderio degli uomini buoni di tutte le ere, la
speranza di tutta la terra ed il compimento delle sagge promesse di
tutti i profeti.
Attraverso la profezia
già vista:
(1866.2) 170:5.19 Presto
o tardi un altro e più grande Giovanni il Battista dovrà sorgere
proclamando “il regno di Dio è a portata di mano” — intendendo
un ritorno all’alto concetto spirituale di Gesù, il quale proclamò
che il regno è la volontà di suo Padre celeste, dominante e
trascendente, nel cuore dei credenti — e facendo tutto ciò senza
riferirsi in alcun modo né alla Chiesa visibile sulla terra né alla
prevista seconda venuta di Cristo. Deve avvenire un risveglio degli
insegnamenti effettivi di Gesù, una riesposizione tale da
distruggere il lavoro dei suoi primi discepoli, che si occuparono di
creare un sistema sociofilosofico di credenze concernenti il fatto
del soggiorno di Micael sulla terra.
E noi conosciamo il nuovo
Giovanni Battista che al momento si fa chiamare Yehasabi, ma che nel
futuro conosceremo faccia a faccia.