mercoledì 18 settembre 2019



La nascita del “Comitato di Accoglienza della VI Rivelazione” e la “Fratellanza della Luce”



Dopo aver letto e approfondito il Libro di Urantia, conosciuto anche con il nome di V Rivelazione Epocale, sorge una domanda spontanea: "ma c'è un fine pratico che si può conseguire da subito, oggi sul nostro pianeta"? E la risposta ci deriva dallo stesso Libro in diversi passaggi:


(1568.5) 140:1.2 “Il nuovo regno che mio Padre è sul punto di stabilire nel cuore dei suoi figli terreni sarà un dominio eterno. Non ci sarà fine di questo governo di mio Padre nel cuore di coloro che desiderano fare la sua volontà divina. Io vi dichiaro che mio Padre non è il Dio degli Ebrei o dei Gentili. Molti verranno dall’oriente e dall’occidente a sedere con noi nel regno del Padre, mentre molti dei figli di Abramo rifiuteranno di entrare in questa nuova fratellanza del governo dello spirito del Padre nel cuore dei figli degli uomini.
(1568.6) 140:1.3 “La potenza di questo regno non consisterà né nella forza degli eserciti né nel potere delle ricchezze, ma piuttosto nella gloria dello spirito divino che verrà ad istruire le menti e a dirigere i cuori dei cittadini rinati di questo regno celeste, i figli di Dio. Questa è la fratellanza dell’amore in cui regna la rettitudine, ed il cui grido di battaglia sarà: pace sulla terra e buona volontà a tutti gli uomini. Questo regno che andrete tra poco a proclamare è il desiderio degli uomini buoni di tutte le ere, la speranza di tutta la terra ed il compimento delle sagge promesse di tutti i profeti.

(1859.11) 170:2.1 Il Maestro chiarì che il regno dei cieli deve cominciare col duplice concetto della verità della paternità di Dio e del fatto correlato della fratellanza degli uomini, e che deve essere incentrato in questo duplice concetto. L’accettazione di un tale insegnamento, dichiarò Gesù, avrebbe liberato l’uomo dalla schiavitù millenaria della paura animale ed allo stesso tempo avrebbe arricchito la vita umana con le seguenti doti della nuova vita di libertà spirituale:
(1859.12) 170:2.2 1. Il possesso di un coraggio nuovo e di un potere spirituale accresciuto. Il vangelo del regno doveva liberare l’uomo ed ispirarlo ad osare di sperare nella vita eterna.
(1859.13) 170:2.3 2. Il vangelo portava un messaggio di nuova fiducia e di vera consolazione a tutti gli uomini, anche ai poveri.
(1859.14) 170:2.4 3. Il vangelo era in se stesso una nuova scala di valori morali, un nuovo criterio etico con cui misurare la condotta umana. Esso descriveva l’ideale di un conseguente ordine nuovo di società umana.
(1859.15) 170:2.5 4. Esso insegnava la preminenza dello spirituale rispetto al materiale; glorificava le realtà spirituali ed esaltava gli ideali superumani.
(1860.1) 170:2.6 5. Questo nuovo vangelo presentava la realizzazione spirituale come il vero scopo della vita. La vita umana riceveva una nuova dotazione di valore morale e di dignità divina.
(1860.2) 170:2.7 6. Gesù insegnò che le realtà eterne erano il risultato (la ricompensa) dei retti sforzi terreni. Il soggiorno dei mortali sulla terra acquisiva nuovi significati conseguenti al riconoscimento di un nobile destino.
(1860.3) 170:2.8 7. Il nuovo vangelo affermava che la salvezza umana è la rivelazione di un proposito divino di vasta portata che doveva essere compiuto e realizzato nel destino futuro del servizio senza fine dei figli di Dio salvati.

(2042.1) 191:4.4 “Andate dunque in tutto il mondo a proclamare questo vangelo della paternità di Dio e della fratellanza degli uomini a tutte le nazioni e razze, e siate sempre saggi nella vostra scelta dei metodi per presentare la buona novella alle differenti razze e tribù dell’umanità. Voi avete ricevuto liberalmente questo vangelo del regno, e darete liberalmente la buona novella a tutte le nazioni. Non temete la resistenza del male, perché io sono sempre con voi, sino alla fine stessa delle ere. E lascio con voi la mia pace.”
193:1.2 (2053.4) ... L’accettazione della dottrina della paternità di Dio implica che voi accettiate apertamente anche la verità associata della fratellanza degli uomini. E se un uomo è vostro fratello, egli è ancora più che il vostro prossimo, che il Padre esige voi amiate come voi stessi. Il vostro fratello, essendo della vostra stessa famiglia, non lo amerete soltanto con affetto familiare, ma lo servirete anche come servireste voi stessi. E voi amerete e servirete così vostro fratello perché, essendo miei fratelli, siete stati amati e serviti così da me. Andate, dunque, in tutto il mondo a proclamare questa buona novella a tutte le creature di ogni razza, tribù e nazione. Il mio spirito vi precederà, ed io sarò sempre con voi.”

Ecco il riferimento ad una nuova rivelazione:

(1866.2) 170:5.19 Presto o tardi un altro e più grande Giovanni il Battista dovrà sorgere proclamando “il regno di Dio è a portata di mano” — intendendo un ritorno all’alto concetto spirituale di Gesù, il quale proclamò che il regno è la volontà di suo Padre celeste, dominante e trascendente, nel cuore dei credenti — e facendo tutto ciò senza riferirsi in alcun modo né alla Chiesa visibile sulla terra né alla prevista seconda venuta di Cristo. Deve avvenire un risveglio degli insegnamenti effettivi di Gesù, una riesposizione tale da distruggere il lavoro dei suoi primi discepoli, che si occuparono di creare un sistema sociofilosofico di credenze concernenti il fatto del soggiorno di Micael sulla terra. In breve tempo l’insegnamento di questa storia a proposito di Gesù soppiantò quasi del tutto la predicazione del vangelo di Gesù sul regno. In questo modo una religione storica rimpiazzò l’insegnamento in cui Gesù aveva fuso le idee morali e gli ideali spirituali più elevati degli uomini con le loro speranze più sublimi per il futuro — la vita eterna. E questo era il vangelo del regno.
(1866.3) 170:5.20 È proprio perché il vangelo di Gesù fu così poliedrico che nello spazio di pochi secoli gli studiosi degli scritti dei suoi insegnamenti si divisero in così tanti culti e sette. Questa penosa suddivisione dei credenti cristiani risulta dall’incapacità di discernere nei molteplici insegnamenti del Maestro l’unicità divina della sua incomparabile vita. Ma un giorno i veri credenti in Gesù non saranno così divisi spiritualmente nel loro atteggiamento verso i non credenti. Ci può sempre essere diversità di comprensione e d’interpretazione intellettuale, anche diversi gradi di socializzazione, ma la mancanza di fratellanza spirituale è imperdonabile e riprovevole.
(1866.4) 170:5.21 Non ingannatevi! Negli insegnamenti di Gesù c’è una natura eterna che non permetterà loro di rimanere per sempre sterili nel cuore degli uomini riflessivi. Il regno che Gesù aveva concepito è in larga misura fallito sulla terra; per il momento, una Chiesa esteriore ha preso il suo posto; ma voi dovreste comprendere che questa Chiesa è solo lo stato embrionale del contrastato regno spirituale, che porterà attraverso quest’era materiale fino ad una dispensazione più spirituale in cui gli insegnamenti del Maestro godranno di maggiori opportunità per svilupparsi. In tal modo la cosiddetta Chiesa cristiana diviene il bozzolo in cui dorme attualmente il concetto di Gesù del regno. Il regno della fraternità divina è ancora vivo ed alla fine uscirà certamente da questa lunga sommersione, altrettanto sicuramente quanto la farfalla emerge alla fine come la splendida evoluzione della sua meno attraente creatura da cui si è metamorficamente sviluppata.


La mia Rivelazione preferita è proprio la V Rivelazione Epocale o Libro di Urantia.
Strano a dirsi ma questa Rivelazione è qualcosa di totalmente diverso dalle usuali rivelazioni che il Libro stesso ci presenta. Ed ecco la successione delle Epoche planetarie :
(589.1) 52:0.1 DALL’INIZIO della vita su un pianeta evoluzionario fino al momento della sua fioritura finale nell’era di luce e vita, compaiono sulla scena dell’azione mondiale almeno sette epoche di vita umana. Queste ere successive sono determinate dalle missioni planetarie dei Figli divini, e su un mondo abitato medio tali epoche appaiono nell’ordine seguente:
1. L’Uomo anteriore al Principe Planetario.
2. L’Uomo posteriore al Principe Planetario.
3. L’Uomo Postadamico.
4. L’Uomo posteriore al Figlio Magistrale.
5. L’Uomo posteriore al Figlio di Conferimento.
6. L’Uomo posteriore al Figlio Istruttore.
7. L’Era di Luce e Vita.
Pur essendo una rivelazione del tutto anomala, è molto interessante perchè ci spiega le cose come forse nessuna presenza concreta avrebbe potuto fare. E' una interazione straordinaria di molte creature e pur non essendo la verità suprema, cerca di farci avvicinare ad un concetto il più possibile conforme con il nostro modo di pensare.
Nonostante questo, il Libro di Urantia è un « manuale » che dovrà servire per le generazioni future e in particolare per un Epoca in cui sarà terminata la lotta contro il materialismo e una certa filosofia umana.
Il riferimento è degli stessi esseri rivelatori in quello che è definito

Il Mandato Di Pubblicazione

Finalmente fu accordato il permesso di pubblicare i Fascicoli di Urantia. L’introduzione a questo mandato recita:
“Noi consideriamo Il Libro di Urantia una manifestazione dell’evoluzione progressiva della società umana. Esso non è connesso con lo spettacolare episodio di una rivelazione epocale, anche se può sembrare sincronizzato per apparire nella scia di una tale rivoluzione della società umana. Il Libro appartiene all’epoca immediatamente seguente alla conclusione della presente lotta ideologica. Quello sarà il giorno in cui gli uomini saranno disposti a cercare la verità e la rettitudine. Quando il caos della presente confusione sarà passato, sarà più rapidamente possibile formulare il cosmo di un’era nuova e migliore di relazioni umane. Ed è per quest’ordine migliore di cose sulla terra che il libro è stato reso disponibile.”
“Ma la pubblicazione del libro non è stata rinviata a questa data (forse) un po’ remota. Una pubblicazione anticipata del libro è stata offerta al fine di poter essere disponibile per la formazione di dirigenti e d’insegnanti. ....”

Più avanti in UB, troviamo l'appello di Micael che è stato disatteso da più di 2000 anni:

(1568.6) 140:1.3 “La potenza di questo regno non consisterà né nella forza degli eserciti né nel potere delle ricchezze, ma piuttosto nella gloria dello spirito divino che verrà ad istruire le menti e a dirigere i cuori dei cittadini rinati di questo regno celeste, i figli di Dio. Questa è la fratellanza dell’amore in cui regna la rettitudine, ed il cui grido di battaglia sarà: pace sulla terra e buona volontà a tutti gli uomini. Questo regno che andrete tra poco a proclamare è il desiderio degli uomini buoni di tutte le ere, la speranza di tutta la terra ed il compimento delle sagge promesse di tutti i profeti.

Attraverso la profezia già vista:

(1866.2) 170:5.19 Presto o tardi un altro e più grande Giovanni il Battista dovrà sorgere proclamando “il regno di Dio è a portata di mano” — intendendo un ritorno all’alto concetto spirituale di Gesù, il quale proclamò che il regno è la volontà di suo Padre celeste, dominante e trascendente, nel cuore dei credenti — e facendo tutto ciò senza riferirsi in alcun modo né alla Chiesa visibile sulla terra né alla prevista seconda venuta di Cristo. Deve avvenire un risveglio degli insegnamenti effettivi di Gesù, una riesposizione tale da distruggere il lavoro dei suoi primi discepoli, che si occuparono di creare un sistema sociofilosofico di credenze concernenti il fatto del soggiorno di Micael sulla terra.
E noi conosciamo il nuovo Giovanni Battista che al momento si fa chiamare Yehasabi, ma che nel futuro conosceremo faccia a faccia.

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