mercoledì 18 settembre 2019



La nascita del “Comitato di Accoglienza della VI Rivelazione” e la “Fratellanza della Luce”



Dopo aver letto e approfondito il Libro di Urantia, conosciuto anche con il nome di V Rivelazione Epocale, sorge una domanda spontanea: "ma c'è un fine pratico che si può conseguire da subito, oggi sul nostro pianeta"? E la risposta ci deriva dallo stesso Libro in diversi passaggi:


(1568.5) 140:1.2 “Il nuovo regno che mio Padre è sul punto di stabilire nel cuore dei suoi figli terreni sarà un dominio eterno. Non ci sarà fine di questo governo di mio Padre nel cuore di coloro che desiderano fare la sua volontà divina. Io vi dichiaro che mio Padre non è il Dio degli Ebrei o dei Gentili. Molti verranno dall’oriente e dall’occidente a sedere con noi nel regno del Padre, mentre molti dei figli di Abramo rifiuteranno di entrare in questa nuova fratellanza del governo dello spirito del Padre nel cuore dei figli degli uomini.
(1568.6) 140:1.3 “La potenza di questo regno non consisterà né nella forza degli eserciti né nel potere delle ricchezze, ma piuttosto nella gloria dello spirito divino che verrà ad istruire le menti e a dirigere i cuori dei cittadini rinati di questo regno celeste, i figli di Dio. Questa è la fratellanza dell’amore in cui regna la rettitudine, ed il cui grido di battaglia sarà: pace sulla terra e buona volontà a tutti gli uomini. Questo regno che andrete tra poco a proclamare è il desiderio degli uomini buoni di tutte le ere, la speranza di tutta la terra ed il compimento delle sagge promesse di tutti i profeti.

(1859.11) 170:2.1 Il Maestro chiarì che il regno dei cieli deve cominciare col duplice concetto della verità della paternità di Dio e del fatto correlato della fratellanza degli uomini, e che deve essere incentrato in questo duplice concetto. L’accettazione di un tale insegnamento, dichiarò Gesù, avrebbe liberato l’uomo dalla schiavitù millenaria della paura animale ed allo stesso tempo avrebbe arricchito la vita umana con le seguenti doti della nuova vita di libertà spirituale:
(1859.12) 170:2.2 1. Il possesso di un coraggio nuovo e di un potere spirituale accresciuto. Il vangelo del regno doveva liberare l’uomo ed ispirarlo ad osare di sperare nella vita eterna.
(1859.13) 170:2.3 2. Il vangelo portava un messaggio di nuova fiducia e di vera consolazione a tutti gli uomini, anche ai poveri.
(1859.14) 170:2.4 3. Il vangelo era in se stesso una nuova scala di valori morali, un nuovo criterio etico con cui misurare la condotta umana. Esso descriveva l’ideale di un conseguente ordine nuovo di società umana.
(1859.15) 170:2.5 4. Esso insegnava la preminenza dello spirituale rispetto al materiale; glorificava le realtà spirituali ed esaltava gli ideali superumani.
(1860.1) 170:2.6 5. Questo nuovo vangelo presentava la realizzazione spirituale come il vero scopo della vita. La vita umana riceveva una nuova dotazione di valore morale e di dignità divina.
(1860.2) 170:2.7 6. Gesù insegnò che le realtà eterne erano il risultato (la ricompensa) dei retti sforzi terreni. Il soggiorno dei mortali sulla terra acquisiva nuovi significati conseguenti al riconoscimento di un nobile destino.
(1860.3) 170:2.8 7. Il nuovo vangelo affermava che la salvezza umana è la rivelazione di un proposito divino di vasta portata che doveva essere compiuto e realizzato nel destino futuro del servizio senza fine dei figli di Dio salvati.

(2042.1) 191:4.4 “Andate dunque in tutto il mondo a proclamare questo vangelo della paternità di Dio e della fratellanza degli uomini a tutte le nazioni e razze, e siate sempre saggi nella vostra scelta dei metodi per presentare la buona novella alle differenti razze e tribù dell’umanità. Voi avete ricevuto liberalmente questo vangelo del regno, e darete liberalmente la buona novella a tutte le nazioni. Non temete la resistenza del male, perché io sono sempre con voi, sino alla fine stessa delle ere. E lascio con voi la mia pace.”
193:1.2 (2053.4) ... L’accettazione della dottrina della paternità di Dio implica che voi accettiate apertamente anche la verità associata della fratellanza degli uomini. E se un uomo è vostro fratello, egli è ancora più che il vostro prossimo, che il Padre esige voi amiate come voi stessi. Il vostro fratello, essendo della vostra stessa famiglia, non lo amerete soltanto con affetto familiare, ma lo servirete anche come servireste voi stessi. E voi amerete e servirete così vostro fratello perché, essendo miei fratelli, siete stati amati e serviti così da me. Andate, dunque, in tutto il mondo a proclamare questa buona novella a tutte le creature di ogni razza, tribù e nazione. Il mio spirito vi precederà, ed io sarò sempre con voi.”

Ecco il riferimento ad una nuova rivelazione:

(1866.2) 170:5.19 Presto o tardi un altro e più grande Giovanni il Battista dovrà sorgere proclamando “il regno di Dio è a portata di mano” — intendendo un ritorno all’alto concetto spirituale di Gesù, il quale proclamò che il regno è la volontà di suo Padre celeste, dominante e trascendente, nel cuore dei credenti — e facendo tutto ciò senza riferirsi in alcun modo né alla Chiesa visibile sulla terra né alla prevista seconda venuta di Cristo. Deve avvenire un risveglio degli insegnamenti effettivi di Gesù, una riesposizione tale da distruggere il lavoro dei suoi primi discepoli, che si occuparono di creare un sistema sociofilosofico di credenze concernenti il fatto del soggiorno di Micael sulla terra. In breve tempo l’insegnamento di questa storia a proposito di Gesù soppiantò quasi del tutto la predicazione del vangelo di Gesù sul regno. In questo modo una religione storica rimpiazzò l’insegnamento in cui Gesù aveva fuso le idee morali e gli ideali spirituali più elevati degli uomini con le loro speranze più sublimi per il futuro — la vita eterna. E questo era il vangelo del regno.
(1866.3) 170:5.20 È proprio perché il vangelo di Gesù fu così poliedrico che nello spazio di pochi secoli gli studiosi degli scritti dei suoi insegnamenti si divisero in così tanti culti e sette. Questa penosa suddivisione dei credenti cristiani risulta dall’incapacità di discernere nei molteplici insegnamenti del Maestro l’unicità divina della sua incomparabile vita. Ma un giorno i veri credenti in Gesù non saranno così divisi spiritualmente nel loro atteggiamento verso i non credenti. Ci può sempre essere diversità di comprensione e d’interpretazione intellettuale, anche diversi gradi di socializzazione, ma la mancanza di fratellanza spirituale è imperdonabile e riprovevole.
(1866.4) 170:5.21 Non ingannatevi! Negli insegnamenti di Gesù c’è una natura eterna che non permetterà loro di rimanere per sempre sterili nel cuore degli uomini riflessivi. Il regno che Gesù aveva concepito è in larga misura fallito sulla terra; per il momento, una Chiesa esteriore ha preso il suo posto; ma voi dovreste comprendere che questa Chiesa è solo lo stato embrionale del contrastato regno spirituale, che porterà attraverso quest’era materiale fino ad una dispensazione più spirituale in cui gli insegnamenti del Maestro godranno di maggiori opportunità per svilupparsi. In tal modo la cosiddetta Chiesa cristiana diviene il bozzolo in cui dorme attualmente il concetto di Gesù del regno. Il regno della fraternità divina è ancora vivo ed alla fine uscirà certamente da questa lunga sommersione, altrettanto sicuramente quanto la farfalla emerge alla fine come la splendida evoluzione della sua meno attraente creatura da cui si è metamorficamente sviluppata.


La mia Rivelazione preferita è proprio la V Rivelazione Epocale o Libro di Urantia.
Strano a dirsi ma questa Rivelazione è qualcosa di totalmente diverso dalle usuali rivelazioni che il Libro stesso ci presenta. Ed ecco la successione delle Epoche planetarie :
(589.1) 52:0.1 DALL’INIZIO della vita su un pianeta evoluzionario fino al momento della sua fioritura finale nell’era di luce e vita, compaiono sulla scena dell’azione mondiale almeno sette epoche di vita umana. Queste ere successive sono determinate dalle missioni planetarie dei Figli divini, e su un mondo abitato medio tali epoche appaiono nell’ordine seguente:
1. L’Uomo anteriore al Principe Planetario.
2. L’Uomo posteriore al Principe Planetario.
3. L’Uomo Postadamico.
4. L’Uomo posteriore al Figlio Magistrale.
5. L’Uomo posteriore al Figlio di Conferimento.
6. L’Uomo posteriore al Figlio Istruttore.
7. L’Era di Luce e Vita.
Pur essendo una rivelazione del tutto anomala, è molto interessante perchè ci spiega le cose come forse nessuna presenza concreta avrebbe potuto fare. E' una interazione straordinaria di molte creature e pur non essendo la verità suprema, cerca di farci avvicinare ad un concetto il più possibile conforme con il nostro modo di pensare.
Nonostante questo, il Libro di Urantia è un « manuale » che dovrà servire per le generazioni future e in particolare per un Epoca in cui sarà terminata la lotta contro il materialismo e una certa filosofia umana.
Il riferimento è degli stessi esseri rivelatori in quello che è definito

Il Mandato Di Pubblicazione

Finalmente fu accordato il permesso di pubblicare i Fascicoli di Urantia. L’introduzione a questo mandato recita:
“Noi consideriamo Il Libro di Urantia una manifestazione dell’evoluzione progressiva della società umana. Esso non è connesso con lo spettacolare episodio di una rivelazione epocale, anche se può sembrare sincronizzato per apparire nella scia di una tale rivoluzione della società umana. Il Libro appartiene all’epoca immediatamente seguente alla conclusione della presente lotta ideologica. Quello sarà il giorno in cui gli uomini saranno disposti a cercare la verità e la rettitudine. Quando il caos della presente confusione sarà passato, sarà più rapidamente possibile formulare il cosmo di un’era nuova e migliore di relazioni umane. Ed è per quest’ordine migliore di cose sulla terra che il libro è stato reso disponibile.”
“Ma la pubblicazione del libro non è stata rinviata a questa data (forse) un po’ remota. Una pubblicazione anticipata del libro è stata offerta al fine di poter essere disponibile per la formazione di dirigenti e d’insegnanti. ....”

Più avanti in UB, troviamo l'appello di Micael che è stato disatteso da più di 2000 anni:

(1568.6) 140:1.3 “La potenza di questo regno non consisterà né nella forza degli eserciti né nel potere delle ricchezze, ma piuttosto nella gloria dello spirito divino che verrà ad istruire le menti e a dirigere i cuori dei cittadini rinati di questo regno celeste, i figli di Dio. Questa è la fratellanza dell’amore in cui regna la rettitudine, ed il cui grido di battaglia sarà: pace sulla terra e buona volontà a tutti gli uomini. Questo regno che andrete tra poco a proclamare è il desiderio degli uomini buoni di tutte le ere, la speranza di tutta la terra ed il compimento delle sagge promesse di tutti i profeti.

Attraverso la profezia già vista:

(1866.2) 170:5.19 Presto o tardi un altro e più grande Giovanni il Battista dovrà sorgere proclamando “il regno di Dio è a portata di mano” — intendendo un ritorno all’alto concetto spirituale di Gesù, il quale proclamò che il regno è la volontà di suo Padre celeste, dominante e trascendente, nel cuore dei credenti — e facendo tutto ciò senza riferirsi in alcun modo né alla Chiesa visibile sulla terra né alla prevista seconda venuta di Cristo. Deve avvenire un risveglio degli insegnamenti effettivi di Gesù, una riesposizione tale da distruggere il lavoro dei suoi primi discepoli, che si occuparono di creare un sistema sociofilosofico di credenze concernenti il fatto del soggiorno di Micael sulla terra.
E noi conosciamo il nuovo Giovanni Battista che al momento si fa chiamare Yehasabi, ma che nel futuro conosceremo faccia a faccia.

giovedì 5 settembre 2019

A proposito di Lucifero
Da una domanda posta in merito alla figura di Lucifero
(liberamente tratto dalla V Rivelazione Epocale)

Lucifero, innanzi tutto è uno dei tanti figli di Cristo Michael, che si è incarnato 2000 anni fa sul nostro pianeta come un bambino mortale con il nome di Gesù. Essi appartengono ad uno degli ordini più elevati di personalità divine preposti all'amministrazione degli universi locali, sotto la giurisdizione dei Michael, appunto i loro padri.
In quanto tale, Lucifero era uno tra i migliaia di figli di Michael, più belli e più intelligenti, ricordo che la bellezza di un essere spirituale è proporzionale al grado di intelligenza e di elevazione spirituale.
Il problema di questi figli divini è in un certo modo lo stesso nostro problema, ed è collegato al fatto che il Padre Universale, per quanto sia possibile stargli vicino, in definitiva è uno Spirito troppo distante da qualsiasi creatura anche spirituale ed ognuno di noi, compreso le creature divine (eccetto i figli diretti del Padre che sono i Michael), devono esercitare comunque la fede nei confronti del Padre.
E il problema di Lucifero, alla fine fu proprio questo, la sua mancanza di fede verso il Padre e la conseguente ribellione derivata da questa mancanza di fede. Quanto più una creatura è elevata, quanto più riesce a sconvolgere certi equilibri che dipendono dalla sua amministrazione diretta o indiretta. Lucifero, dopo aver prestato un servizio impeccabile per millenni e millenni, ad un certo punto, la sua mente divenne vulnerabile al peccato e insieme al suo orgoglio e autocompiacimento, nonché narcisismo, diede origine ad una delle più devastanti ribellioni che affliggono il nostro Superuniverso. Egli creò una specie di manifesto in cui reclamava la libertà nei confronti dei suoi superiori, asserendo (tra le altre cose) che la progressione nel dopo morte dei mortali non poteva essere affidata a certe personalità ma tutti i mortali avevano diritto al proseguimento incondizionato della vita nel dopo morte.
E tanto altro ancora, è possibile trovarlo qui:
Lucifero trascinò con se gran parte dei suoi collaboratori, compreso il suo luogotenente Satana, che aveva in sostanza il suo stesso grado, appartenente allo stesso ordine, così anche il nostro Principe planetario Caligastia e moltissime altre personalità.
Questa ribellione fu lasciata proseguire per millenni, fino a che con la venuta nella carne di Michael (Gesù), vennero regolate certe questioni e fu impedito a questi ribelli di andare oltre. Attualmente, chi non si è pentito, è recluso in un pianeta prigione in attesa del giudizio finale che ha da venire ed è imminente, per questo motivo è nato il Comitato di Accoglienza della VI Rivelazione.
I ribelli verranno giudicati tra non molti anni (così abbiamo saputo) ed a quel punto, delle personalità divine verranno sul nostro pianeta per aiutarci a recuperare il tempo perso e ad evolvere.
Il destino dell'anima umana
(liberamente tratto dalla V Rivelazione Epocale)


Il Grande Universo, costituito dai 7 Supernuniversi, dai mondi perfetti di Havona e dalla Sorgente e Centro, è un sistema che nell'epoca attuale ruota tutto intorno all'uomo. La vita, come è stata concepita nei pianeti fisici è la straordinaria realizzazione degli ingegneri divini, ma la vita esiste anche a diversi livelli dimensionali o se vogliamo spirituali. Nell'epoca attuale, gli sforzi di innumerevoli creature sono al servizio degli uomini e delle donne di miliardi e miliardi di pianeti che stanno evolvendo. I nostri Creatori o Michael, stabiliscono i modelli di vita insieme ai loro Spiriti Madre o compagne e quindi i sistemi solari iniziano il loro lungo percorso che li porterà inevitabilmente verso l'era di Luce e Vita, ovvero allo splendore di quei tempi che vennero narrati dalle visioni di Giovanni e altri profeti: "poi vidi nuovi cieli e nuove terre..", che per noi restano ancora inimmaginabili, dove la vita media dura 500 anni, bastano 3 ore di lavoro, le malattie sono debellate e la morte accade in rari casi, dove le persone passano direttamente dalla vita alla morte in uno stato di fusione con il proprio Frammento Divino e quindi ad una vibrazione frequenziale fuori dalla portata della vista umana. I figli dei nostri Creatori, sia i Lanonandek che i Melchizedek, prestano un servizio continuo, i primi come amministratori di sistemi o come Principi Planetari e i secondi, una categoria autoregolata, che rappresentano la categoria degli insegnanti celesti, servono per coloro che proseguono il loro percorso ma anche nei casi di un disordine di sistema, come avvenne appunto nel nostro Universo locale. Le schiere angeliche sono quelle più impegnate in innumerevoli attività, una della quali è la sorveglianza dei gruppi umani affini per livello di crescita, oppure la trasmissione di milioni di dati dai pianeti fisici a quelli spirituali, tutto viene registrato. L'uomo è la creazione più lontana dalle deità ma allo stesso tempo è quello che ha la possibilità straordinaria di attraversare tutti i livelli cosmici e giungere proprio al Centro di tutte le Cose. Per elevarsi fino agli ultimi livelli spirituali, l'uomo viene dotato di doni inestimabili e nonostante tutto, ancora in questi tempi, una buona parte dell'umanità, rinnega questi doni e vanifica gli sforzi del dono più prezioso, il Monitore Divino, e si abbandona semplicemente alla sua natura inferiore. Alla nascita ogni bambino viene dotato della Personalità, che è un dono diretto del Padre Universale, quale unico e irripetibile individuo, e la sua sostanza è immortale, con o senza l'identità (anima), si ricongiungerà alla Supremità ovvero al concetto del Tutto o del Nirvana. Ma questa è soltanto una delle possibili scelte che ha l'uomo. Ci possiamo fermare ad un primo livello, dove la goccia ritrova il mare ma viene spersonalizzata perché è senza un'identità, oppure possiamo scalare le vette più sublimi che anche gli angeli ci invidiano, tutto dipende da noi. Per realizzare tutto questo noi abbiamo la Mente ma cosa essenziale, veniamo accompagnati dal nostro Monitore Divino, fin dall'età dei 5/6 anni. In seguito, questi elementi che rappresentano l'uomo (la mente) e Dio (il Monitore Divino), danno vita ad un ulteriore elemento che è l'anima, ossia l'identità spirituale di ogni uomo che è potenzialmente eterna, essa è di una sostanza "morontiale" o semispirituale. Chi è in armonia con il proprio Monitore Divino, potrà già in questa vita sviluppare tutti quegli attributi che poi lo porteranno alla prosecuzione nel dopo morte, dato che questo essere ha realizzato o ha in mente di realizzare dei veri valori di portata eterna e che vanno quindi al di la del Tutto, non si fermano al primo livello di realtà ma procedono verso la Verità Ultima. Il primo livello di realtà di cui si parla è l'incorporazione della Personalità nell'Essere Supremo (il Tutto), di coloro che non vogliono proseguire l'esperienza che hanno fatto sul nostro pianeta, ovvero non vogliono inseguire il comando di compiere la Volontà di Dio.

mercoledì 4 settembre 2019

INVULNERABILE E IMMORTALE - RIFERITO AL LIBRO DI URANTIA

Vi propongo una risposta ad una domanda relativa a termini come "invulnerabilità" e "immortalità", riferito a certi esseri descritti nel Libro di Urantia.  

In generale, si possono delineare diversi esseri che abitano gli universi fisici o costruzioni artificiali, ovvero pianeti artificiali. Intanto iniziamo dall'essere umano che è il livello più basso, l'uomo ha la possibilità di divenire qualcun altro che non sia solo fisicità. E in effetti già sulla Terra, l'uomo è già qualcosa di più, infatti ogni essere viene dotato di Personalità, che non corrisponde al nostro termine, ma è un dono immortale fatto elargito dal Padre a tutti i suoi figli. L'uomo ha la Mente, che per quanto ci sembri molto banale, anche essa ci deriva dalla figlia o Ministra dello Spirito Infinito e se usata bene è in grado di fare certe scelte che poi ci porteranno molto lontano. In seguito, intorno ai 5/6 anni, siamo dotati del Monitore Divino o Frammento del Padre, della stessa sostanza del Padre tranne che per la mancanza di Personalità, infatti egli è prepersonale ed ha bisogno dell'uomo, che possiede la Personalità, per fondersi e formare un tutt'uno. E l'elemento che è destinato a fondersi con il Monitore Divino è l'Anima, la nuova nata, nata dall'associazione Mente/Monitore Divino. L'anima è di natura semispirituale o morontiale e come tale è la deputata a questa unione eterna tra il Monitore Divino e l'Anima umana.
Ecco, l'uomo ha la possibilità di divenire eterno e infinito, attraverso questa fusione che generalmente avviene nel dopo morte ma che in casi rarissimi è avvenuta anche in vita, per esempio nel Battesimo di Gesù al Giordano.
Ora sarebbe lungo fare l'elenco di tutti gli altri esseri che derivano direttamente o indirettamente dalle Deità (le Deità sono le tre corrispondenti realtà primordiali del Padre Universale, del Figlio Eterno e dello Spirito Infinito, che insieme danno vita alla Trinità), ma senza possibilità di smentita, tutti gli esseri che seguono la volontà del Padre sono potenzialmente eterni, perché il progetto del Padre è a carattere Universale e Infinito e come tale necessita di Personalità con caratteristiche uniche soprattutto dal punto di vista della fedeltà, anche se i compiti variano al variare dell'origine e dell'esperienza acquisita.
Ma ogni essere, in ogni luogo e in ogni momento, ha la possibilità di scegliere e come tale la scelta può ricadere anche nel non compiere più la volontà del Padre. Ora se si tratta di un errore, esso non va ad inficiare l'esistenza pregressa, soprattutto se identificato e corretto. Purtroppo l'errore non corretto, porta al peccato, ossia alla ripetizione nel tempo, di atteggiamenti sbagliati. Se neppure il peccato viene corretto, esso può sfociare nel lungo termine all'iniquità, ovvero alla compiacenza di peccare e di trovare soddisfacimento in questo. Ecco, in questo caso, qualsiasi personalità degli Universi, perde la capacità di sopravvivere in eterno, oppure la capacità di proseguire il suo viaggio nel caso dell'essere umano. Quindi all'infuori della Deità originale, ogni creatura è soggetta a sbagliare e se questo atteggiamento non è seguito dal ravvedimento, questo essere diviene semplicemente irreale (ovvero si allontana dalla Realtà rappresentata dal Padre), e come tale scompare per sempre, pur essendo nato potenzialmente eterno. Il termine "invulnerabile", generalmente si riferisce agli esseri umani  e denota una caratteristica unica, ossia l'essere inattaccabile o  il non poter essere ferito. Nel contesto di esseri spirituali non ci sono battaglie fisiche ma se ci sono scontri, sono a livello spirituale, di concetti espressi contro la Realtà che governa ogni creatura e sostiene ogni energia, e il suo risultato è sempre lo stesso, l'annientamento. Quando un essere o creatura, si pone contro la Volontà della Prima Sorgente o Padre, il risultato è la perdita della sua Personalità, di quell'elemento che lo connotava come una creatura unica in tutti gli Universi. Perdere la Personalità significa annullarsi.

mercoledì 21 agosto 2019

La vita dopo la morte
(liberamente tratto dalla V Rivelazione Epocale)

Uno tra gli argomenti più interessati trattati dal Libro di Urantia riguarda il dopo morte. Per capire bene cosa succede al nostro "essere" nel dopo morte, dobbiamo capire l'essere umano da quali componenti è composto in vita e cosa di lui sopravvive.
I rivelatori ci parlano di varie componenti dell'essere umano, alcune della quali già li conosciamo come per esempio la coscienza e la mente. Ma ci sono altre componenti di natura spirituale ed eterna, chiamati Monitore Divino ed un componente potenzialmente eterno che nel ciclo terreno umano rappresenta l'elemento semispirituale o "morontiale", un nuovo termine che indica un concetto tra il finito e l'infinito, l'anima. Un altro elemento nuovo è la Personalità, essa è l'unicità che contraddistingue ogni individuo – come unico e irripetibile – e non rappresenta il significato che normalmente gli viene attribuito sulla Terra, essa è un dono del Padre e che in ogni caso proseguirà il suo percorso con o senza l'uomo, essa è l'unificazione di tutti gli altri elementi, come un "catalizzatore", rappresenta il carattere immutabile dentro un universo in cambiamento.
Il Monitore divino, spesso noto con il termine di Spirito, è un elemento divino, anzi è Dio stesso in una sua forma pre-personale, ossia tutto quello che è Dio, eccetto la Sua forma personale, proprio perché di solito con il termine di Dio viene raffigurato soltanto il suo spirito, mentro Dio non può essere qualcosa di meno delle sue creature, quindi nel concetto di puro spirito è compresa anche la forma, anzi la nostra forma fisica in quanto "persona" rappresenta soltanto "l'ombra" della forma spirituale (persona spirituale). Questo elemento di solito, è la chiave di lettura di una scuola di pensiero, e l'esatto opposto per un'altra scuola di pensiero. Normalmente lo Spirito per il pensiero spiritista o a esso assimilabile, viene concepito come elemento principale a se stante, ovvero l'uomo sarebbe uno Spirito come Dio (e in alcuni casi si assimila il concetto di Spirito al concetto di Dio stesso), mentre in questa nostra concezione, lo Spirito è Dio, non ancora unito all'anima, finché non verrà "fuso" in un unico essere, appunto Dio nell'uomo e l'uomo in Dio.
L'anima invece è un elemento "morontiale" o di transizione tra il materiale e lo spirituale. L'anima è un nuovo elemento che nasce dall'incontro della nostra Mente (la madre) con lo Spirito divino (il Padre), e questo risultato non è di natura né fisica né spiritiale ma morontiale, ovvero semispirituale, ossia, in grado di sopravvivere alla morte e di identificarsi con l'indentità umana, o meglio con tutto quello che ha valore spirituale e che è destinato a proseguire verso l'origine di tutte le cose, verso Dio il Padre.
Questa premessa era d'obbligo per capire cosa avviene nel dopo morte, nel momento in cui tutte le funzioni fisiche e cerebrali vengono interrotte. Ma anche prima di questo evento si possono verificare dei casi in cui si parla di morte:

  1. La morte spirituale, è la morte dell'anima, quando un mortale ha rifiutato la sopravvivenza e anche se la morte fisica non ha ancora messo termine alla sua vita, nella sostanza è considerato come morto, e questo è testimoniato dal suo Monitore interiore che ha vissuto accanto a lui per tutta la sua esistenza e che ritorna al Padre, certificando l'insolvenza da parte del suo pupillo nei confronti della scelta suprema. Il Monitore divino è come Dio e nei suoi giudizi è impossibile che sbagli. Ma oltre a questo c'è anche la testimonianza del suo Serafino, che conferma irrevocabilmente questo giudizio. In questo caso, il soggetto in questione non viene più "trovato", ovvero nelle sale di risurrezioni egli non risorgerà (i suoi elementi non si riuniranno ma la sua Personalità verrà riassorbita nel Supremo, e la sua anima potenzialmente eterna non proseguirà il cammino, per sua stessa scelta);
  2. La morte intellettuale, è la morte della mente nel momento in cui si verifica una distruzione parziale del meccanismo cerebrale fino ad arrivare al suo punto critico di irreparabilità, oppure in casi di aberrazioni dell'intelletto. Anche in questo caso il Monitore divino si diparte dal soggetto ma contrariamente alla morte dell'anima, il mortale sopravvivente ha la possibilità di risorgere in base a quello che era stato formulato dalla sua mente, prima di questo tragico avvenimento. Quello che conta è la scelta che ha fatto nel momento in cui aveva una mente normale.
Siamo giunti quindi alla Morte fisica, ossia la cessazione di ogni attività come meccanismo intelligente, la cessazione di tutti quegli elementi che lo tenevano in vita come essere mentale e animico. Dopo la morte il corpo ritorna al mondo elementale dal quale proveniva ma due elementi persistono ancora dopo questo evento e sono appunto l'anima morontiale (potenzialmente eterna) e il Monitore Divino. L'anima morontiale viene affidata momentaneamente al guardiano del destino che la preserva fino al momento di una risurrezione generale (o dispensazione), oppure risorgerà al terzo giorno (come avvenne per Micael Gesù) nel caso in cui si trattasse di un'anima alquanto evoluta. Il Monitore Divino invece detiene la trascrizione mnemonica ovvero l'identità del mortale sopravvivente. Ogni risurrezione avviene nel mondo delle dimore, in una delle innumerevoli camere, dove ogni mortale proveniente dal Superuniverso, attende il suo risveglio. Come detto, ci sono due momenti in cui è prevista la risurrezione e questo dipende soprattutto dal grado di avanzamento di ciascuno, norlmalmente le risurrezioni sono un fenonomeno collettivo ed avvengono nei casi in cui si verifica una Rivelazione, ovvero la discesa di una o più divinità sui pianeti. L'atto della risurrezione è composto di due elementi essenziali, ovvero dal ricongiungimento dell'anima e dal ritorno del Monitore divino. Questo ricongiugimento da luogo anche alla ricomparsa della Personalità che rende l'uomo (mortale sopravvivente) di nuovo cosciente. Ogni sopravvivente viene fornito di una nuova forma (corpo), che è in qualche modo molto simile ai corpi umani, con delle differenze dal punto di vista energetico/dimensionale.
La risurrezione costituisce il primo atto di una lunga serie di risurrezioni successive, che porterà il mortale sopravvivente, di risurrezione in risurrezione verso una forma sempre più spirituale e meno materica ma soprattutto all'incontro tra la creatura e il creatore, al centro di ogni cosa, nel mezzo di tutti gli Universi.
Per un mortale sopravvivente, il traguardo successivo alla risurrezione è dato dalla fusione tra la sua anima e il Monitore divino, questa è una tappa molto importante che denota la ferma volontà di inseguire la perfezione e quindi il Padre di ogni creatura, e da questo momento in poi non ci saranno più separazioni tra l'uomo (anima) e Dio (Monitore divino) e i due saranno una sola cosa, un solo individuo. Il Monitore divino aquisisce la Personalità mentre l'anima acquisirà ogni conoscenza che riuscirà a contenere, del Monitore divino, il quale ha dentro di se, tutto di Dio e anche le esperienze di molti altri individui di cui è stato il custode, che per motivi diversi non si sono potuti congiungere con questo Monitore. Il cammino prosegue e di corpo in corpo, il mortale sopravvivente fa la conoscenza di tutto il suo Superuniverso d'origine per arrivare al compimento finale di Spirito di sesto livello, ed essere arruolato nel Corpo delle Finalità. Fino a questo momento l'ascensione è avvenuta in un clima di fraternità e di aiuto reciproco tra esseri anche tra loro molto diversi ma legati da un unico obiettivo, quello di conoscere il Padre di ogni creatura, alla fine, dopo aver raggiunto questo traguardo, inizia di nuovo una nuova era all'impronta dell'aiuto di fratelli ancora in evoluzione negli universi. I Finalitari sono un gruppo di creature diverse tra loro, per la maggior parte costituito da mortali glorificati che presteranno il loro contributo sui pianeti che sono arrivati allo sviluppo dell'Era di Luce e Vita, ovvero ad uno sviluppo avanzato dove la vita media dell'uomo arriva a 500 anni, le malattie sono scomparse e persino la morte è ormai un lontano ricordo, dato che la maggior parte dei mortali si fonde con il proprio Monitore divino ancora in vita e passa dirattamente al mondo delle dimore senza sperimentare il sonno della morte. Eppure neanche questo bellissimo traguardo sembra essere il destino finale dei Finalitari, dato che oltre ai 7 Supernuniversi dell'Era attuale che ruotano intorno ad un centro, residenza del Padre, vi sono innumerevoli altri universi periferici in formazione, dove ancora non esiste la vita e dove probabilmente il Corpo dei Finalitari verrà destinato una volta che il Grande Universo sarà "Tutto nell'Uno", ossia che tutti i pianeti saranno giunti all'Era di Luce e Vita e quando la Supermente che rappresenta quel "Tutto nell'Uno" ovvero la Supremazia di Dio sarà finalmente completa in quanto fatto reale nel Grande Universo. Questo ultimo destino è dodotto dal fatto che i Finalitari arriveranno in un'era sucessiva a spiriti di 7° livello e come tali, destinati a tutt'altre mansioni che non quelle previste negli Universi dell'era presente.